lunedì 30 settembre 2013

CORSO DI RIFLESSOLOGIA PLANTARE con ADONELLA MARRAS - prima lezione 5 OTTOBRE, Via San Giovanni 4 PINEROLO

Partono i corsi di RIFLESSOLOGIA PLANTARE con ADONELLA MARRAS

La riflessologia plantare è una terapia olisitica il cui scopo è quello di ristabilire, attraverso la stimolazione degli arti inferiori, l'equilibrio mentale e fisico della persona interessata. Ha origini antichissime e si fonda sul principio che l'uomo non si debba considerare come un essere a se stante, ma come facente parte del tutto e, pertanto, il tutto può influire sull'uomo e provocargli malessere.



Secondo questa disciplina, ogni parte funzionale del corpo è riflessa in un preciso punto di entrambi i piedi, dotati di terminazioni nervose assai sensibili. Stimolare tali punti significa interagire indirettamente con l'organo corrispondente e, pertanto, portare ad esso beneficio. Se una particolare parte del corpo presenta un'infiammazione, una tensione, il punto corrispondente dell'arto inferiore risulterà sensibile alla pressione delle mani.
Il massaggio plantare ristabilisce l'equilibrio psico-fisico della persona, allentando la tensione e riportando il benessere.
La riflessologia plantare fa parte delle terapie zonali, secondo cui esistono linee di energia verticali che collegano la pianta del piede con il cervello, passando per tutto il corpo. La pressione sui piedi è, infatti, funzionale a queste "linee" che, così, trasmettono energia a tutto l'organismo.
Imparare la riflessologia plantare sarà utile non soltanto per noi stessi che potremmo, così, autostimolarci, ma anche per le persone che ci stanno intorno.



"Elogio dei piedi" - Erri de Luca

Perché reggono l'intero peso.
Perché sanno tenersi su appoggi e appigli minimi.
Perché sanno correre sugli scogli e neanche i cavalli lo sanno fare.
Perché portano via.
Perché sono la parte più prigioniera di un corpo incarcerato. E chi esce dopo molti anni deve imparare di nuovo a camminare in linea retta.
Perché sanno saltare, e non è colpa loro se più in alto nello scheletro non ci sono ali.
Perché sanno piantarsi nel mezzo delle strade come muli e fare una siepe davanti al cancello di una fabbrica.
Perché sanno giocare con la palla e sanno nuotare.
Perché per qualche popolo pratico erano unità di misura.
Perché quelli di donna facevano friggere i versi di Pushkin.
Perché gli antichi li amavano e per prima cura di ospitalità li lavavano al viandante.
Perché sanno pregare dondolandosi davanti a un muro o ripiegati indietro da un inginocchiatoio.
Perché mai capirò come fanno a correre contando su un appoggio solo.
Perché sono allegri e sanno ballare il meraviglioso tango, il croccante tip-tap, la ruffiana tarantella.
Perché non sanno accusare e non impugnano armi.
Perché sono stati crocefissi.
Perché anche quando si vorrebbe assestarli nel sedere di qualcuno, viene scrupolo che il bersaglio non meriti l'appoggio.
Perché, come le capre, amano il sale.

Perché non hanno fretta di nascere, però poi quando arriva il punto di morire scalciano in nome del corpo contro la morte.

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