mercoledì 31 ottobre 2012

Guardati

Che poi guardarsi dentro non è così difficile. Basta sedersi un attimo, magari davanti ad un tramonto. Chiudere gli occhi e lasciare che il vento sfiori le nostre labbra come una dolce carezza. Sentire la luce del sole che, debole, tocca le nostre palpebre e riconoscersi. Sì, riconoscersi. Lasciare che i nostri pensieri sfocino violenti come un fiume nell'oceano. Ammettersi ed accettare che il primo pensiero, quello che emerge con forza fra gli altri, forse è quello giusto. Ascoltarsi quando si cammina per strada, con la musica fra le orecchie immaginando baci, carezze, emozioni. Ecco, forse, sono proprio quelle emozioni che dobbiamo ascoltare. Quelle che sbocciano nei momenti più impensati, ci travolgono mentre addentiamo una nocciola o un pezzo di crostata alle fragole. Quelle che ci lambiscono le gambe mentre corriamo sul tapis roulant, oppure quelle che ci sorprendono quando, in un filone di vetrine, ne incontriamo una che espone migliaia di cioccolatini gianduiotti. Li vediamo lì, riposti uno sopra l'altro; qualcuno impacchettato d'oro, qualcun altro racchiuso in un comodo cofanetto. Ecco l'immagine, quella che si riflette sulla vetrina, quella che ti sorprende quando sei distratto o forse, non distratto, ma semplicemente, te stesso. Quella carezza che sfiora la schiena, che solletica i piedi, nel cuore della notte, dove tutto è silenzio ed il tuo cuore parla. Ti racconta. Ti racconta di mani, di profumi, di brividi. Ti racconta che se quando vedi una vetrina piena di gianduiotti pensi a lui, forse è perchè lui è lì. È lì e fa parte di te. Fa parte di te come la musica che ascolti sotto i portici, quando per strada piove, come la nocciola che addenti di sera, quando nessuno ti vede, come la crostata alle fragole che scrocchia fra i denti e sa di quando eri piccola.

sabato 27 ottobre 2012

Porpora

Ubriacati. Non importa dove, ma ubriacati di vino rosso.
Quello che scalda, brucia lo stomaco. Lascialo che ti bruci tutta.
Diventa porpora, sporcati.
Ubriacati di passione. Pura. Falla scorrere nel sangue, inseguila, cercala nelle sue dita.
Aggrapatici con unghie laceranti, segna la sua pelle di odore.
Diventa carne, toccati.
Ubriacati di spasmi. Quelli che t'atterrano, ti spezzano.
Diventa assetata, dissetati di vita.
Quella che corre spasmotica, energica, porpora.

giovedì 25 ottobre 2012

Senti me

Senti un alito di vento
di un ricordo che sfiora la delicazza di un momento
Tu guardi me
Senza tempo, un tempo che non c'è
Nello spazio dove due mondi si toccano
E sento le tue carezze
che come un urlo sfiorano i miei dubbi
Nella percezione di un contatto dove le nostre dita s'incontrano,
scivolano in un abbraccio che scioglie la certezza degli sguardi
Sentimi quando il cuore si ferma, quando sfiori il confine della luce del nuovo dì
Sento te, seduta nel vortice delle mie idee
dove tutto vive, divora ed alla fine tace
colora la mia via d'un pennello intinto nella sabbia di ricordi di te
Sentimi, sentimi nel battito d'ali dei gabbiani
negli steli d'erba che vorticano ondulati di rugiada dei miei occhi
Sento te dove le note si alzano forti, urlano di vita
Sentimi toccando il cielo di stelle nell'infinito di ogni tempo
Quando tutto tace.
Senti me.
Accanto a te.
Qui vicino a te
C'è paura
Due mani che s'incontrano
Si parlano
E dove l'aria sa di te
In un sospiro
Guardati 
Vivere
Senza parlare
Sai di me e di te
Come un fuoco
Non c'è niente
C'è tutto
Con te
Se non ci sei
Sei qui
Anche se
Solo ricordi di te
Abitano qui
Tra le tue cose
Insieme a me
Fammi sentire che
Anche se non ti vedo
Resti con me
E ci sei
Nella notte
Dove tutto profuma di te
So che in ogni dove
Siedi accanto a me